Anche quest'anno, come da tradizione, a Pasqua faremo a gara con le uova sode colorate, "i vovi duri". Si sceglie il proprio e si "sbocia" sopra e sotto contro l'uovo avversario. Chi ha il guscio più resistente passa il turno e intanto ci gustiamo i perdenti col sale o in squaquaciò con olio e aceto "tociando" i primi asparagi. Così di uovo in uovo fino a decretare il campione... ma tanto poi ci mangiamo anche quello. Gusteremo anche una bella insalatina di gallinelle, tarassaco ed erba cipollina...
Quali emozioni in tutti i tempi, nei credo di ciascun popolodell'emisfero, troviamo traccia delle stesse poche essenziali regole fondative dell'uomo, della sua umanità e della sua etica, per capirci, descritte nei dieci comandamenti. ni evoca questa ricorrenza? Per chi è credente il rifugio è la preghiera, un anelito per una vita ultraterrena. Per tutti la natura prosegue nello svelare il suo tempo, la poesia della stagione che sboccia, ma anche ogni altra manifestazione, obbedendo a voleri immensi e imperscrutabili della crosta terrestre e del cosmo.
Comunque sia non stiamo a guardare: potiamo, trapiantiamo, piantumiamo, concimiamo, innaffiamo, accudiamo, raccogliamo, mangiamo, viviamo. Educhiamo i nostri figli. Avvertiti, cerchiamo di comportarci meglio, ce lo suggeriscono da sempre le scritture, i filosofi, la storia, le regole del vivere civile, e oggi la pandemia ci dà la sveglia. Parlano i grandi saggi, il papa e i guru laici e tutti noi (molti di noi) proviamo a capire, a cambiare i comportamenti, a ridurrelo spreco enorme cui siamo quotidianamente dediti, cerchiamo di pensare veramente, seriamente agli altri, a chi non ha e non sta bene, a chi è diverso da noi per provenienza, modo di pensare e colore della pelle. Sorprende il sapere che in tutti i tempi, nei credo di ciascun popolodell'emisfero, troviamo traccia delle stesse poche essenziali regole fondative dell'uomo, della sua umanità e della sua etica, per capirci, descritte nei dieci comandamenti. Allora Buona Pasqua, ricordando che la parola ebraica pesach significa "passare oltre", "tralasciare", e dunque che sia Pasqua per tutti, di resurrezione e di liberazione.
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