Al motto antico “Xe mejo brusar un paese piutosto che perdar na tradision” (abbandonare una tradizione vuol dire perdere la memoria ovvero la conoscenza), non potendo accendere “la Vecia” per evitare l'inquinamento atmosferico, il 6 gennaio organizziamo una visita guidata speciale: un tour in 7 tappe attraverso la Villa e il parco storico, degustando in finale la Pinza, dolce “povero” dell’Epifania, realizzata secondo l’antica ricetta di casa con 7 ingredienti.
Il 7 è infatti un numero biblico, matematico e della cabala.
7 sono i colori dell’arcobaleno
7 le meraviglie del mondo
7 le note musicali
7 i giorni della settimana e 7 le fasi lunari
7 le stelle dell’Orsa Maggiore e 7 quelle dell’Orsa Minore
7 le virtù e 7 i vizi capitali
7 i cieli (si va al settimo cielo!) e 7 i 7 mari
7 le isole Eolie e 7 quelle della Maddalena
7 sono i colli di Roma e 7 i suoi re
7 gli Emirati Arabi
7 le vertebre cervicali
7 il valore atteso, media o speranza matematica
7 i Sacramenti, 7 gli Arcangeli, 7 i Sigilli dell’Apocalisse
Settanta volte 7 dobbiamo perdonare
7 le creazioni di Dio secondo il Corano
7 gli dei della felicità secondo il buddismo
7 gli attributi di Allah
7 le arti liberali
7 le piaghe d’Egitto
a scopa il 7bello vale di più
7 sono le vite del gatto
7 le camicie da “sudare"
7 gli anni di disgrazia se si rompe uno specchio
si fa il giro delle 7 chiese
7 i nani di Biancaneve
7 i magnifici 7
7 e 7 e 7...
Nell’era precristiana, 12 giorni dopo il "Sol Invictus", il solstizio d’inverno, si celebrava la bellissima Diana - epifania, la divinità palesa la sua presenza -, dea dell’abbondanza e della cacciagione, ovvero la rinascita della Natura nella speranza che fosse generosa nel dare frutti. Col cristianesimo la dea diventa una strega da mettere al rogo… Ma per i contadini, fino ai giorni nostri, il falò, il “Panevin", è un nuovo inizio e dalle faville ancor oggi si traggono gli auspici per il nuovo anno. Con l’augurio che sia per tutti, sempre, migliore del precedente.
Copyright © Alberto Passi, tutti i diritti riservati