21 giugno, solstizio d’estate. Posti sul selese della Villa a traguardare il sole che sorge e che tramonta nei solstizi d’inverno e d'estate, Democrito, il filosofo che ride, ed Eraclito, il filosofo che piange, scandiscono le stagioni, quelle che determinano i raccolti e la qualità di vita se sono buoni o cattivi, rammentando a tutti come la vita, lo si voglia o no, dipende dall’universo naturale che ci circonda. |
Napio, pito, baete, cuerceti … Si giocava così una volta. Due pezzi di legno, delle buchette o un cerchio in terra da conquistare lanciando palline di terracotta, e mille sfide nel tempo della ricreazione, o dopo mangiato prima di fare i compiti. Giocavamo senza saperlo sulla metafora della vita: i simboli che scandiscono il tempo e le stagioni, l’inizio e la fine, la caducità e la speranza dell’uomo e la natura sovrana, all’ombra del filosofo che ride (Democrito) e del filosofo che piange (Eraclito). L’ottagono simboleggia l’ottavo giorno, la resurrezione, evoca la vita eterna; il numero 8 è universalmente il numero dell'equilibrio cosmico. Insomma, ecco, a ogni gradino conquistato, ci sembrava davvero di salire in Paradiso. Copyright © Alberto Passi, tutti i diritti riservati |