L'antico Capodanno veneziano e un omaggio alle donne

07 Marzo 2021

Venite fuori genti, venite in strada a far casoto, recita la filastrocca del Bati Marso, venite a bàtar Marso co coerci, tece e pignate! Il baccano prodotto dallo sbattere dei coperchi delle pentole fa fuggire l'inverno e sveglia la primavera.

Anticamente, Marzo era il primo mese dell'anno nuovo, il Capodanno veneziano. Il calendario della Repubblica era infatti quello giuliano, isituito da Giulio Cesare: sette-mbre era il settimo mese, otto-bre l'ottavo, nove nove-mbre, dieci dice-mbre, e l'anno finiva qua, 10 mesi. Fu sostituito da quello gregoriano di 12 mesi da papa Gregorio XIII il 4 ottobre 1582.

A marzo festeggiamo anche un'altra data importante: l'8 marzo, Festa delle Donne. A loro dedichiamo i fiori primaverili del nostro giardino, per onorare con amore e ammirazione la forza, la creatività e il coraggio di ogni donna. Primule e viole sono sbocciate e sono esplosi i cespugli gialli di forsizie, protési verso il cielo come fuochi d'artificio, e piccole nuvole rosse o bianche di chaenomeles japonica colorano i giardini, il Cotogno da fiore o Pesco giapponese, il Pirus che qualcuno chiama Alleluia. Che siano per tutti un segno di ripartenza e rinascita!

Bati, bati Marso che 'l mato va descalso,
femo casoto fin che riva sera
e ciamemo co forsa ea Primavera!
L'antico Capodanno veneziano e un omaggio alle donne

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