Negli anni Cinquanta, il passaggio di un'auto sulla strada di fronte alla Villa era un evento raro; oggi, nel silenzio irreale delle strade, sembra di essere tornati indietro nel tempo. Ricordi del passato, riflessioni sul futuro.
"Oggi sono proprio contento"
"Si? E perchè sei contento, sentiamo"
"Perchè ho visto 6 macchine!"
"Ohhh, 6 macchine! Che meraviglia, e dove le hai viste ?"
"Alla peschiera"
Mia madre rideva mentre mi infilava il pigiama. Avevo 5 anni, 66 anni fa.
Di giorno, nell'aria, c'era solo lo scroscio della fontana, ilrumore del vento tra gli alberie il canto degli uccelli. In primavera, soprattutto al tramonto, prevaleva lo stridio delle rondini, in estate il baccano delle cicale e solo raramente, in lontananza, si udiva il rumore di un motore a scoppio. Di sera e nella notte c'erano i grilli, la fontana sempre, il gracchiare delle rane del lago e, più in là, della peschiera, a volte il soffio del barbagianni, spesso il cuculo, e qualche volta, in certe notti chiare e fortunate, il canto dell'usignolo. E in quest'oasi, nella sua tenuta viva e aperta, molto ancora si ritrova di tutto questo.
66 anni fa le macchine si sentivano sopraggiungere da chilometri: quell'ansimare asmatico della Topolino o del furgone millecento dell'uomo del ghiaccio, e il grattare di una macia che non entrava. Da chilometri. E allora, con un tuffo al cuore si mollava tutto: qualunque gioco stessimo facendo, correvamo alla peschiera rasente la strada bianca e provinciale. Lì, appoggiati alla siepe di bosso che faceva da parapetto, attendevamo che la macchina passasse alzando un polverone. E che delusione quando, ascoltando il rumoreavvicinarsi, sentivamo che si fermava prima, o deviava.
Fino a un mese fa, il cuore triste, davanti alla peschiera, assordanti e puzzolenti, transitavano circa 20 mila auto al giorno. Adesso il rumore di fondo nell'arianon è cessato, e quello dei motori prevale su tutto, ma davanti alla Villa passano pochissime auto; certo più di sei, ma poche.
Torniamo indietro di mezzo secolo? Nient'affatto, si va avanti e con il mondo che ci sta cambiando tutti e tutt'intorno, diventeremo migliori, meno spreconi, con più discerrnimento, più rispettosi dell'ambiente in cui viviamo.
Non è incruento quanto stiamo vivendo, è grave e difficile, né mai era successo qualcosa di simile, con più della metà della popolazione mondiale chiusa in casa.
E' a causa del nuovo a cui ci ha portato la tecnologia? In parte, perchè non abbiamo ancor ben capito in che misura vada utilizzata; ma non dimentichiamo che una simile pandemia 66 anni fa avrebbe decimato la popolazione mondiale. Certo è che dovremo modificare diverse cose nei nostri comportamenti, nel nostro modo di vivere, di muoverci, di produrre e di consumare. Con buona voglia e buona pace di tutti. Per ascoltare di più o di nuovo il rumore del vento, delle rane sopravvissute, degli uccelli rimasti, e, certo, delle autodi nuova generazione, ma soprattutto per riascoltare il battito del nostro cuore che, nel frastuono convulso di una presunta modernità, si è andato perdendo. Tu-tum, tu-tum, oggi quanto quante macchine?
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